Via Martiri della Liberazione era la strada principale del borgo medievale
ed era chiusa ad ovest dalla porta di Rupinaro e ad est della porta di Capo Borgo.
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La via per il suo andamento rettilineo si è chiamata Vico Retto o Strada Dritta
e dopo l’ unita d’Italia, via Vittorio Emanuele II di Savoia in onore del Re.
Dopo l’ultima guerra mondiale è stata intitolata ai Martiri della Liberazione.
Nel dialetto locale viene chiamata anche “Carruggio Dritto”.
Il dialetto è la lingua che viene parlata in un posto.
Ai lati della via si trovano i portici.
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I portici di Chiavari sono famosi, si trovano in tutta la città soprattutto nel centro storico
e sono alla base di molti palazzi.
I portici di Chiavari sono bassi, spesso non sono in ottimo stato
ed hanno larghi soffitti che si posano su grosse colonne.
Sotto i portici si possono vedere molti negozi,
alcuni molto antichi.
Tra l’800 ed il 900 alcuni negozi sono stati arricchiti con devantures in legno,
come le oreficerie Copello e Lucchetti.
Le devantures sono particolari vetrine in legno.
Nelle farmacie Solari e Bellagamba è presente lo stile neoclassico.
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Alcuni elementi dell’epoca si possono vedere nei seguenti negozi:
nella farmacia Devoto,
nel negozio di abbigliamento Rocca
e nella profumeria Sanguineti.
Dei primi anni del 1900 sono la Pasticceria Copello e caffè Defilla
che hanno ancora molte parti antiche all’interno del loro locale.
Al numero 10 si trova Casa Puccio.
Casa Puccio è famosa perchè nel 1849 arrivò di nascosto Garibaldi insieme alla moglie Anita e capitan Leggero.
I tre vennero scoperti dalle autorità che arrestarono Garibaldi e lo portarono a Genova.
Al museo della Società Economica si può vedere la pistola usata quella sera da capitan Leggero per difendersi dalle guardie.